Il cambiamento climatico (CC), causato dal riscaldamento globale, è già in atto. Con l’accordo di Parigi i Paesi si sono impegnati a limitare a +2° l’aumento della temperatura media globale che, secondo l’IPCC è già aumentata di 1°C. Ciò richiede misure di mitigazione del CC agendo su quei fattori e settori che contribuiscono ad un innalzamento della concentrazione dei gas serra in atmosfera. Dall’altra parte, sono già visibili a livello glocale gli effetti del CC (cambiamenti nella variabilità, estensione, intensità, estremità e frequenza dei normali agenti atmosferici) con impatti diretti, ad esempio, su salute umana (ondate di calore, …), produttività delle colture, disponibilità d’acqua per uso civile e produttivo, dissesto idrogeologico e impatti indiretti di tipo geopolitico (migrazioni, conflitti, … ). Ciò rende altrettanto necessarie misure di adattamento al CC finalizzate a ridurre gli effetti o a tutelarci da essi. Un valido esempio di mitigazione e adattamento ai CC sono le nature-based solutions: soluzioni win-win che proteggono, rigenerano e gestiscono gli ecosistemi in modo sostenibile.
Per comprendere appieno il CC è necessario entrare nella sua complessità in quanto investe tutto: modelli di produzione e consumo, mobilità, costruzioni etc. Tale consapevolezza spesso manca perchè, secondo Fioravanti, Ministro dell'istruzione nel 2019 che ha introdotto l'insegnamento dell’educazione civica e dello sviluppo sostenibile nelle scuole, "non siamo abituati a ragionare in termini di interconnessioni complesse: continuiamo a pensare e ad agire come se i rapporti causa-effetto fossero lineari, mentre dovremmo ragionare in termini di sistema" (Butera F.M., Affrontare la complessità, Ambiente Edizioni, 2021, p.10).
La scuola ci insegna a guardare e conoscere il mondo attraverso le lenti delle diverse discipline e manca un insegnamento interdisciplinare che ci permetta di cogliere l'unitarietà dei fenomeni e di dare senso all'apprendimento. Per avere il più alto impatto sulla sfida del CC e garantire sostenibilità alle scelte per il futuro abbiamo bisogno di attivare nei giovani studenti e futuri professionisti competenze di system thinking e future literacy (identificate anche dal Manuale UNESCO per L’Educazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dalla Strategia Italiana per l’Educazione alla Cittadinanza Glocale come competenze essenziali per uno sviluppo sostenibile) che permettano loro di collegare i saperi e le competenze in modo trasversale sviluppando soluzioni sistemiche in grado di migliorare la qualità della vita e l’impatto positivo sul pianeta.
Obiettivi
Il progetto desidera contribuire a sensibilizzare ed educare le giovani generazioni alla comprensione del fenomeno dei cambiamenti climatici con l’approccio sistemico necessario per analizzare sfide complesse, a rafforzare le capacità di analisi delle cause e degli effetti in maniera interconnessa e a progettare soluzioni di mitigazione e adattamento anche a partire dalle nature-based solutions.
A livello specifico, con questo progetto desideriamo dare il nostro contributo:
1. Rafforzando le competenze di cittadinanza glocale e di sostenibilità (systems thinking, futures literacy, competenze imprenditive, responsabilità per il bene comune) come competenze fondamentali per comprendere e affrontare il cambiamento climatico, attraverso l’educazione formale (insegnamento dell’Educazione Civica), informale e non formale dei giovani delle scuole secondarie di secondo grado
2. Accrescendo le conoscenze, le competenze e le capacità di intervento dei giovani-adulti sui temi dei Cambiamenti Climatici in un’ottica di formazione-azione dei giovani under 35.
Tipologie di azioni
Su OBS1
- laboratori di pensiero sistemico applicato al tema del cambiamento climatico
- laboratori di misurazione della carbon footprint
- progetti di impresa formativa simulata
- ch