Skip to Main Content (Press Enter)

Logo IUAV
  • ×
  • Home
  • Corsi
  • Insegnamenti
  • Professioni
  • Persone
  • Pubblicazioni
  • Strutture
  • Terza Missione
  • Attività
  • Contratti
  • Competenze

Logo IUAV

|

UNIFIND

iuav.it
  • ×
  • Home
  • Corsi
  • Insegnamenti
  • Professioni
  • Persone
  • Pubblicazioni
  • Strutture
  • Terza Missione
  • Attività
  • Contratti
  • Competenze
  1. Pubblicazioni

ARCHITETTURA PER IL NUOVO E L'ANTICO

corso
Tipo Corso:
Laurea Magistrale
Durata (anni):
2
  • Programma E Obiettivi
  • Professioni

Programma E Obiettivi

Obiettivi

Il corso di laurea Magistrale in Architettura denominato Architettura per il Nuovo e l'Antico ha per obiettivo la formazione di una figura professionale in grado di confrontarsi con la complessità del processo progettuale in tutti i suoi aspetti e di comprendere, usare, coordinare teorie e tecniche proprie di diversi ambiti disciplinari.
Il corso di laurea Magistrale si pone in continuità rispetto alla laurea triennale ‘Architettura Conservazione Costruzione'.
Il corso di laurea magistrale ha come obiettivi:
-Trasmettere e sviluppare le discipline dell'architettura (saperi e pratiche progettuali) come consapevolezza della propria storia-identità culturale e al tempo stesso come capacità di misurarsi criticamente con le condizioni storico-materiali dell'operare.
- Assumere e indagare, come propri ambiti tematici, le questioni del progetto contemporaneo: i nuovi manufatti per la modernizzazione infrastrutturale e la dotazione sociale: abitazioni, servizi, attrezzature; la conservazione-restauro del ‘cultural heritage', che dei territori italiani costituisce identità e patrimonio; la conservazione-rigenerazione dell'esistente: edifici e insediamenti, secondo una politica che valorizzi l'utilizzo del suolo urbano.
- Formare una figura di architetto (progettista e non solo) capace di rispondere alle domande della necessità civile in termini di cultura dell'insediamento, ovvero, capace di trasporre politiche e bisogni in opere che valorizzino le ragioni dell'Architettura e il perseguimento di un'utilità pubblica.
In funzione di questi obiettivi, il corso propone seguenti assunti e contenuti:
- Superare l'inadeguatezza tra saperi suddivisi in discipline convenzionali e problemi crescentemente multidisciplinari e trasversali.
- Intendere il progetto (conoscenze e pratiche per la definizione di manufatti socialmente utili) come ‘setting and solving problems' in un'ottica di praticabili trasformazioni, e non come esercizio di mera composizione architettonica: ciò significa che l'"Architettura come realtà costruita" deve essere declinata alla luce di conoscenze culturali e tecniche riferite a diversi ambiti tematici: la progettazione del Nuovo, la conservazione-restauro dell'Antico (cultural heritage), la conservazione-trasformazione dell'esistente come bene economico da ‘rigenerare'.
- Superare la separazione tra saperi formali e saperi tecnici, trasmettere cognizioni e metodologie per cui l'esito del progetto (nuova progettazione, conservazione, restauro) viene inteso come esito di un percorso intellettuale che implica scelte costruttive nel processo che conduce dall'ideazione alla realizzazione.
- Trasmettere cognizioni e metodologie per cui i saperi tecnici interagiscono con la forma e il significato di un'opera.
- Integrare le discipline della conoscenza con quelle della prassi: storia delle tecniche e delle forme con indagini delle tematiche di intervento ovvero metodi di analisi e di valutazione tecnica ed economica.
In questa prospettiva, il progetto scientifico-culturale che sta alla base della laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l'Antico proposta dal Dipartimento di Architettura Costruzione Conservazione è finalizzato alla formazione di un progettista-costruttore il cui patrimonio di conoscenze è basato e articolato su fondamenti teorici e tecnico-scientifici, coerenti con la presente e futura domanda di saperi operativi. La figura di progettista proposta deve essere in grado di sviluppare efficaci sintesi delle discipline storico-umanistiche e scientifiche, riflettendo sugli aspetti e sui contenuti più innovativi della contemporaneità.
Il progetto scientifico-culturale coinvolge tutte le aree disciplinari presenti nel Dipartimento, valorizzando sia la loro integrazione, sia la specificità di ciascuna, tendendo allo sviluppo della cultura e dei saperi compositivi, tipologici, figurativi e tecnico-costruttivi sia del progetto per il Nuovo che di quello per l'Antico.
La forma laboratoriale, che ha dimostrato eccellenti esiti didattici nella integrazione di più discipline, si dimostra la più idonea a rendere serrata l' interazione e la complementarietà dei diversi saperi.
I laboratori progettuali sono affiancati da corsi monodisciplinari che riguardano SSD caratterizzanti e integrativi.
La scelta dello studente ricade all'interno di un elenco di insegnamenti che può fornire ulteriori rafforzamenti utili alla formazione dell'architetto.
A queste forme della didattica possono aggiungersi, anche in base a convenzioni con soggetti portatori di interessi legati al territorio, sperimentazioni didattiche complementari quali i seminari intensivi.
L'ultimo semestre è prevalentemente dedicato alla preparazione della prova finale utilizzando anche forme sperimentali di interrelazione con unità di ricerca attive su temi di interesse scientifico e didattico.

Autonomia di giudizi

I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, di dimostrare capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi legati a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio.
Le diverse scale di progetto e le diverse strategie di intervento proposte nel corso delle esperienze laboratoriali consentono allo studente il confronto con metodologie di approccio, di analisi e di elaborazione complesse e differenziate; inoltre il costante dialogo interdisciplinare legittima e talora rafforza le ipotesi formali.
A conclusione delle esperienze laboratoriali - diversificate secondo una successione logica e di contesto - e con le conoscenze acquisite nei corsi monodisciplinari lo studente è messo in grado di svolgere quell'attività teorica e pratica che troverà sintesi nella sua tesi di laurea.

Abilità comunicative

I laureati devono sapere comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese, a interlocutori specialisti e non specialisti.
Nello svolgimento dei laboratori progettuali è costante il rapporto dialettico e di confronto tra lo studente e i docenti titolari del laboratorio a cui lo studente è tenuto a esporre e motivare le proprie scelte. Lo studente è inoltre tenuto a esporre le proprie idee e i propri risultati progettuali agli altri studenti in sede di discussioni seminariali.
Questa attività relazionale trova la sua massima espressione nei seminari intensivi finali e nella stessa prova di esame unico, che consiste anche nella rappresentazione grafica dell'intero processo progettuale fissato in tavole sinottiche.

Capacità di apprendimento

I laureati devono avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità nonché di elaborare valutazioni critiche sulla base di informazioni limitate o incomplete, caricando di significato la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all'applicazione delle loro conoscenze e valutazioni.
I laureati devono inoltre sviluppare quelle capacità di apprendimento che consentano loro di approfondire in modo autonomo la conoscenza dei nodi problematici oggetto di studio.
Ciò avviene nell'intreccio tra conoscenze trasmesse nelle lezioni frontali interne ed esterne ai laboratori progettuali e nella pratica progettuale condotta in una logica di unità e interdisciplinarietà. La qualità e le caratteristiche del progetto portato a termine in ogni laboratorio sono espressive della capacità di portare a sintesi le diverse conoscenze acquisite.
La prova finale consente una verifica dell'autonomia critica e della maturità di valutazione che gli studenti acquisiscono durante il percorso formativo. Il carattere interdisciplinare che tale prova assume garantisce una più approfondita percezione delle implicazioni di carattere pragmatico.

Requisiti di accesso

Per l'ammissione alla laurea magistrale, è necessario:
-possedere la laurea di 1° livello L17 (Scienze dell'architettura) oppure una Laurea o un diploma universitario di durata triennale, o un altro titolo conseguito all'estero riconosciuto idoneo;
-l'adempimento delle attività formative indispensabili riportate nella tabella relativa alla laurea in Scienze dell'Architettura L17 (108 CFU nei SSD indicati);
-aver superato il test di ammissione obbligatorio per l'iscrizione ad un corso di laurea e/o di laurea magistrale a ciclo unico con la esplicita finalizzazione diretta alla "formazione di architetto".
Le modalità per la verifica della personale preparazione saranno determinate nel regolamento didattico del corso di studio. In ogni caso le eventuali integrazioni curriculari da parte degli studenti che ne presentino la necessità, dovranno avvenire prima della verifica della preparazione individuale.

Esame finale

Il quarto semestre è dedicato alla preparazione della prova finale.
Quest'ultima "deve comunque essere elaborata in modo originale sotto la guida di un relatore" secondo modalità indicate nel regolamento del corso di studi.
La prova finale per il conseguimento del titolo di laurea magistrale è costituita
da un esame pubblico. La valutazione complessiva finale tiene conto dell’intero curriculum dello studente, valutandone, in relazione al livello del titolo, la maturità culturale e la capacità di elaborazione intellettuale personale, nonché la qualità dell’elaborato.
Le prove individuali finali per il conseguimento dei titoli studio di laurea
magistrale al termine del corso di studio, sono di competenza di commissioni giudicatrici nominate all’inizio di ogni anno accademico dal rettore, con proprio decreto, su proposta del Dipartimento. Le commissioni giudicatrici assumono la responsabilità dello svolgimento delle prove in oggetto.
Le commissioni giudicatrici sono costituite da tre a cinque componenti scelti fra i titolari di attività formative presso la struttura didattica stessa nell’anno accademico in cui si svolge l’esame. Possono far parte di dette commissioni, con diritto di voto, docenti di altra università e titolari di contratti di insegnamento di diritto privato. Il presidente di ogni commissione è designato, fra i professori o i ricercatori dell’università.
La prova individuale finale è diretta a verificare e valutare il raggiungimento di un livello avanzato di formazione e consiste nella discussione di una tesi.
La valutazione delle prove è espressa in centodecimi. La prova è superata con il conseguimento della valutazione minima di sessantaseicentodecimi. In caso di conseguimento della valutazione massima, per decisione unanime della commissione giudicatrice può esser conferita la lode e, eventualmente, dichiarata la dignità di pubblicazione della tesi.


Professioni

Professioni

Architetti

  • Utilizzo dei cookie

Realizzato con VIVO | Designed by Cineca | 25.5.0.1