Data di Pubblicazione:
2023
Abstract:
Tra i principi orientati al design per la sostenibilità, le tecniche di separazione e disassemblaggio di componenti materiche vengono promosse alla base del riciclo e del recupero di risorse. Si tratta tuttavia di tecniche che, seppur consolidate, non risultano essere le strategie anti-scarto più feconde e non riescono da sole a consentire il raggiungimento di una società che tende verso rifiuti zero. Allo stesso tempo assistiamo alla formazione di plastiglomerati, aggregati materici simili alle rocce ma formati da rifiuti di plastica fusi, mescolati a sedimenti, frammenti di lava vulcanica e detriti organici che ben esemplificano la trasformazione della natura stessa nell’era antropocenica. Negli ultimi anni proprio tali conformazioni hanno ispirato diverse sperimentazioni da parte di artisti e designer basate sull’applicazione di tecniche capaci di rispondere alla natura incorporante di tali neomateriali, intesi qui come aggregazioni ibride. Attraverso l’analisi di un caso studio, l’obiettivo del contributo è di proporre una riflessione per lo sviluppo di ricerche orientate a individuare tecniche guidate dalle capacità e dall’efficacia della natura di inglobare e accogliere, che probabilmente devono necessariamente affiancare quelle di separazione e disassemblaggio, a vantaggio di una in-formazione di neomateriali orientati alla riconoscibilità di una estetica dello scarto.
Tipologia CRIS:
1.1 Articolo su Rivista
Keywords:
natura aumentata, neomateriali, estetica dello scarto
Elenco autori:
De Chirico, Michele; Crippa, Davide; Fagnoni, Raffaella
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