A differenza dell'architettura classica che mira a cambiare il mondo per renderlo favorevole all'uomo, l’architettura necessaria/di emergenza cerca di limitare le trasformazioni, conservando solo quelle necessarie a migliorare e rendere abitabili gli ecosistemi esistenti. Tale condizione impone un atteggiamento progettuale basato sulla sperimentazione del fare, attento all’uso delle risorse e materiali locali con l’utilizzo di tecniche costruttive a bassa sofisticazione, coerenti con le conoscenze e capacità del fare. Ciò significa sperimentare, simulare e realizzare concretamente in una ottica interdisciplinare, modelli e prototipi in scala reale di architetture e sistemi costruttivi coerenti con il grado di fattibilità imposto dalle condizioni di precarietà derivanti da situazioni di necessità o emergenza economica, sociale e ambientale che verranno assunte come riferimento. Un nuovo approccio creativo e didattico basato su una metodologia sperimentale del fare, in contrapposizione ad uno strapotere del dire, applicato secondo il principio del learning by doing, dove la sperimentazione, la costruzione e l’esercizio di autocostruzione, diventano importanti strumenti di apprendimento e crescita in un percorso formativo mirato a produrre una preparazione versatile, adeguata ad affrontare queste nuove sfide e prassi operative.
Indirizzo:
Università Iuav di Venezia
Dipartimento di Culture del progetto
Venezia, Santa Croce 191, Tolentini
Periodo di attività:
(aprile 8, 2020 - )