Dall'astuccio al bunker. L'interno-sarcofago come controforma della macchina-sottomarino: cosa contiene cosa?
Articolo
Data di Pubblicazione:
2021
Abstract:
IT_Ripensare il tema del bunker significa innanzitutto riflettere su un interno apparentemente inabitabile che si invera come pura controforma tecnologica. Questo tema architettonico dai contorni paradossali mette in discussione tutte le categorie che storicamente hanno dato vita allo spazio dell’interno: le caratteristiche dimensionali, i materiali adatti agli usi umani, l'idea di comfort e il dialogo con l’esterno e il contesto. Sorge quindi una domanda fondamentale: come ci si è arrivati?
I bunker nascono dallo sviluppo delle tecniche di costruzione grazie all'uso sistematico di due materiali a presa rapida: il cemento armato e l'acciaio. Essi sono l’ultimo capitolo della storia delle fortezze sviluppate in funzione dell’introduzione delle armi da fuoco, ripensate in una versione del tutto inedita sia in termini di forme, sia per dimensioni: lo sviluppo della progettazione di contenitori per alloggiare apparati dinamici di particolare complessità meccanica.
Il tema del contenitore architettonico speciale, dimensionato in base agli ingombri delle macchine, può essere riletto attraverso la lente del microcosmo benjaminiano dell'interieur, condizione e figura morfologica basata sul principio dell'impronta, del rapporto tra solido e vuoto che lo accoglie. Questi edifici-contenitori, grazie alla duttilità e alla leggerezza delle costruzioni in acciaio, possono espandersi e diventare Passages, “costruzioni di collegamento” che possono identificarsi quali sofisticati miraggi spazio-temporali, strumenti ottico-percettivi del rapporto tra memoria e modificazione.
Le costruzioni in cemento armato declinano il principio delle campate accostate, in base alla necessità di dare forma ad architetture caratterizzate dal transito dei mezzi che ospitano: come contro-forme di macchine nell’industria, bacini di carenaggio, grandi stazioni ferroviarie. Questo processo ha origine dalle nuove declinazioni morfologiche del moderno che rielaborano lo spazio interno originario alle diverse scale dell'architettura e degli oggetti: dallo speos al sarcofago antropomorfo. È quindi possibile tentare di tracciare una genealogia di architetture e manufatti di bunker-sarcofago in cemento armato, in una varietà di precursori antichi di diversa scala e consistenza materica, fino agli edifici-macchine, oggetti-impronte di matrice industriale. Il tema specifico che si propone di analizzare è quello dei bunker per sottomarini che rappresentano il caso- limite di questa genealogia, in base alle loro intrinseche caratteristiche tecniche e morfologiche, dalle quali deriva un’inaspettata valenza estetica.
Ed è a causa di queste caratteristiche, insieme oniriche e sinistre, che la violenta materialità e “monumentalità indiretta” di cui i bunker sono portatori grazie a un'inedita declinazione del rapporto tra mito e immagine, li identifica quali rovine della modernità, del suo lato più sfuggente: l’intrinseca componente apocalittica, proiettata in una dimensione estetica che tende pericolosamente ad allontanarli dal proprio contesto storico, trasformando i bunker in giganteschi cabinets des mirages dotati di un’inquietante autonomia.
EN_Rethinking the theme of the bunker means first of all reflecting on an apparently uninhabitable interior that inverts as a pure technological counterform. This architectural theme with its paradoxical contours calls into question all the categories that have historically given rise to the space of the interior: dimensional characteristics, materials suitable for human use, the idea of comfort and dialogue with the outside and the context. A fundamental question then arises: how did we get there?
Bunkers were born out of the development of construction techniques through the systematic use of
Tipologia CRIS:
1.1 Articolo su Rivista
Keywords:
IT_Bunker; Interni; Controforme; Precursori morfologici; Tecnica e civiltà; Rovine.
EN_Bunkers; Interiors; Counterforms; Morphological Precursors; Technics and Civilization; Ruins.
Elenco autori:
Morpurgo, Guido
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