Data di Pubblicazione:
2021
Abstract:
Il nascondiglio è la componente spaziale dell’atto del nascondere, o del nascondersi. Questo è di natura ancestrale, quasi animalesca: può prendere le mosse da una libera scelta o costrizione e generare sentimenti opposti, dal senso di sicurezza all’angoscia e claustrofobia. L’ossessione per l’ambiente domestico come tana, come nascondiglio dal mondo esterno è un topos ricorrente in letteratura – si pensi al racconto La tana (1923) di Kafka o al romanzo Controcorrente di Huysmans (1884) – così come una manifestazione del rifiuto di una dimensione collettiva dell’architettura. Ossessione non priva di risvolti psicologici, esposti da Freud con le sue riflessioni sul perturbante (1919). Se l’atto del nascondere e del nascondersi può riguardare la propria identità – nella forma dell’anonimato – invece che il proprio corpo o oggetti, questo può paradossalmente anche compiersi non come statico rifugio in un luogo appartato ma come fuga, come incessante spostamento alla luce del sole.
Tipologia CRIS:
1.1 Articolo su Rivista
Keywords:
nascondiglio - hideout
Elenco autori:
Centis, Ludovico
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