Data di Pubblicazione:
2013
Abstract:
Il porto è stato per secoli un ambito penetrabile, fisicamente contiguo, separato ma complementare al tessuto urbano, funzionalmente interdipendente, una zona di interfaccia tra terra e acqua che ha intrattenuto con la città forme differenti di relazione, determinandone spesso l’espansione e l’accumulo di ricchezza, e promuovendone l’immagine.
Diversi fattori hanno innescato processi di separazione tra città e porto operando nel tempo ad una varietà di scala e in differenti condizioni spaziali e tecnologiche, arrivando a mettere in discussione l’identità originale dell’ambito portuale in quanto spazio commerciale e produttivo.
In numerose esperienze le vecchie aree portuali sono state riutilizzate e reintegrate nel circuito della fruizione urbana (residenze, infrastrutture, servizi, commercio, terziario, etc.) o più spesso ricostruite, recuperando la situazione di degrado spaziale e sociale, cogliendo così l’occasione per una ridefinizione complessiva dell’assetto urbano e del sistema infrastrutturale; questo processo ha generato trasformazioni anche nei tessuti insediativi immediatamente adiacenti al porto, che riconvertiti e riqualificati sono stati valorizzati anche dal punto di vista economico-sociale e ambientale, diventando spesso luoghi di fruizione e attrazione per residenti e turisti.
Le trasformazioni sperimentate dalle città portuali nella seconda metà del XX secolo, viste alla luce delle straordinarie dinamiche di mutamento spaziale e di rinnovamento funzionale che hanno interessato aree inutilizzate ed obsolete, rappresentano senza dubbio una delle maggiori opportunità di sviluppo urbano in epoca contemporanea.
Tipologia CRIS:
3.1 Contributo in atti di convegno
Keywords:
Porto; Interfaccia terra-acqua; Riconversione e riqualificazione
Elenco autori:
Giovinazzi, Oriana
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Titolo del libro:
Riprogettare l’esistente
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