Tipo Corso:
Laurea
Durata (anni):
3
Programma E Obiettivi
Obiettivi
Gli obiettivi formativi specifici riguardano la capacità di sviluppare conoscenze, abilità e competenze relativamente alle sfere della creatività e della progettualità, della responsabilità civile, della capacità di analisi e anticipazione, del necessario mix di razionalità e pragmatismo. Tali obiettivi sembrano indispensabili nella formazione triennale come elementi caratterizzanti l'identità professionale.
Per raggiungere questi obiettivi, il corso di laurea presenta un'articolazione di attività didattiche orientate al contempo verso i contributi analitico-interpretativi e metodologici, tecnici e strumentali, con una forma della didattica orientata alla costruzione di contesti organizzati di apprendimento, valorizzando forme di interazione studenti-docenti di tipo seminariale e laboratoriale, in grado di consentire allo studente la comprensione approfondita dei nessi e delle connessioni tra discipline, tra saperi critici e modelli analitici, tra teorie, modelli, tecniche e strumenti, nonché sviluppare quelle capacità comunicative, organizzative e relazionali che sono necessarie nelle pratiche (interdisciplinari, interattive) della pianificazione.
La figura professionale di riferimento è quella dell'"assistente di progetto". Tale figura può assumere ruoli di rilievo e di responsabilità nell'ambito dei processi di progettazione e pianificazione della città e del territorio e della costruzione di politiche urbane e territoriali, sia nel campo delle istituzioni pubbliche che della libera professione.
Questa figura professionale è in grado di contribuire alle pratiche di pianificazione grazie all'acquisizione di una formazione specifica ed allo sviluppo di competenze ed abilità rispetto a:
• le teorie ed i modelli dell'intervento urbanistico e di pianificazione, nella loro evoluzione storica e rispetto alle questioni contemporanee;
• i fondamenti giuridici dell'azione urbanistica e della regolazione, e la capacità di redazione di atti amministrativi;
• la lettura del territorio e i modelli di produzione e strutturazione degli elementi dei sistemi insediativi urbani e territoriali e delle loro relazioni ed interdipendenze;
• gli elementi necessari dell'interpretazione economica e sociale del territorio e delle sue trasformazioni;
• i metodi, le tecniche e gli strumenti di analisi quali-quantitativa e del trattamento dell'informazione territoriale e ambientale;
• i fondamenti di geomorfologia, geologia ed ecologia per l'analisi e la valutazione ambientale;
• le teorie, tecniche e strumenti fondamentali della pianificazione, progettazione e programmazione urbanistica e territoriale e di settore (mobilità e trasporti, paesaggio), anche con riferimento a standard e procedure dell'Unione Europea;
• la comprensione e la consapevolezza dei processi di pianificazione e più in generale dell'azione pubblica;
• la capacità di interagire efficacemente con saperi diversi ed esperti di settore durante i processi di pianificazione e di attuazione di piani, programmi e politiche territoriali;
• gli standard professionali di comunicazione e rappresentazione;
• lo sviluppo di capacità auto-organizzative e relazionali.
Articolazione e organizzazione delle attività formative e dei modi della loro attuazione
Le attività formative sono distinte in corsi monografici, corsi integrati, Laboratori, attività di tirocinio e prova finale. L'articolazione del corso di studi valorizza la forma seminariale (come elemento peculiare di apprendimento) anche nel caso della didattica frontale, una connessione significativa tra i corsi, e tra i corsi e i Laboratori. I Laboratori sono organizzati dando un rilievo molto forte alle capacità auto-organizzative degli studenti posti di fronte ad un problema, e consistono in lezioni strumentali e mirate all'attività, in conferenze-consulenze nelle quali si simula la situazione professionale nella quale il pianificatore dialoga con altri saperi e competenze, in attività tutorate, verifiche intermedie, comunicazioni ed esposizioni pubbliche.
Il primo anno introduce lo studente al senso della disciplina e della professione, ai suoi fondamenti, alla sua legittimità e rilevanza sociale, alle sue pratiche. Attraverso un percorso articolato tra urbanistica e pianificazione del territorio, diritto ed economia politica, lo studente viene messo a contatto con le questioni, i fondamenti, il senso dell'azione pubblica, in generale, e con le questioni del governo del territorio in modo specifico. Questo sfondo introduttivo, rigorosamente articolato, costituisce il quadro delle attività di Laboratorio, nel quale lo studente, a partire da queste riflessioni sul senso della disciplina, della professione e dell'azione pubblica più in generale, viene accompagnato in una esperienza di lettura di un territorio (condizioni, meccanismi, regole di produzione materiale di un territorio e delle sue trasformazioni). Nel lavoro sul campo, lo studente applica, inoltre, le tecniche utili per tali operazioni, sia dal punto di vista delle tecniche dell'analisi territoriale che degli strumenti (tecnologicamente avanzati) di descrizione, comunicazione e rappresentazione.
La coerenza interna del primo anno ruota intorno alla nozione di azione pubblica (per la città e il territorio) come fuoco della professione e come modalità distintiva dell'approccio "di pianificazione" alla lettura del territorio.
Nel secondo anno lo studente acquisisce le conoscenze economiche, sociali ed ambientali necessarie per l'interpretazione delle trasformazioni urbane e territoriali e per l'intervento. L'offerta didattica include corsi di economia e sociologia della città e del territorio, di metodi quantitativi per l'analisi territoriale, e di fondamenti di ecologia e scienze della terra orientate all'analisi e alla valutazione ambientale e alla pianificazione del territorio.
I contenuti dei corsi e i nessi tra gli stessi sono coerenti con gli obiettivi formativi precedentemente enunciati e sono declinati operativamente nel Laboratorio d'anno, che consente allo studente un'esperienza di progettazione urbana e di politiche nella tradizione consolidata dell' "intervento per area".
Il terzo anno si concentra sulle forme dell'intervento, nel campo dei trasporti e della mobilità ed in quelli dell'ambiente e del paesaggio. Viene, inoltre, fornito un quadro più avanzato delle teorie, metodi e strumenti della pianificazione del territorio, anche con riferimento agli standard professionali europei. Il Laboratorio di pianificazione del territorio, si concentra sul tema delle interdipendenze, sul loro riconoscimento e trattamento con il fine di produrre scenari evolutivi, schemi di assetto territoriale, e azioni conseguenti.
Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti.
Per raggiungere questi obiettivi, il corso di laurea presenta un'articolazione di attività didattiche orientate al contempo verso i contributi analitico-interpretativi e metodologici, tecnici e strumentali, con una forma della didattica orientata alla costruzione di contesti organizzati di apprendimento, valorizzando forme di interazione studenti-docenti di tipo seminariale e laboratoriale, in grado di consentire allo studente la comprensione approfondita dei nessi e delle connessioni tra discipline, tra saperi critici e modelli analitici, tra teorie, modelli, tecniche e strumenti, nonché sviluppare quelle capacità comunicative, organizzative e relazionali che sono necessarie nelle pratiche (interdisciplinari, interattive) della pianificazione.
La figura professionale di riferimento è quella dell'"assistente di progetto". Tale figura può assumere ruoli di rilievo e di responsabilità nell'ambito dei processi di progettazione e pianificazione della città e del territorio e della costruzione di politiche urbane e territoriali, sia nel campo delle istituzioni pubbliche che della libera professione.
Questa figura professionale è in grado di contribuire alle pratiche di pianificazione grazie all'acquisizione di una formazione specifica ed allo sviluppo di competenze ed abilità rispetto a:
• le teorie ed i modelli dell'intervento urbanistico e di pianificazione, nella loro evoluzione storica e rispetto alle questioni contemporanee;
• i fondamenti giuridici dell'azione urbanistica e della regolazione, e la capacità di redazione di atti amministrativi;
• la lettura del territorio e i modelli di produzione e strutturazione degli elementi dei sistemi insediativi urbani e territoriali e delle loro relazioni ed interdipendenze;
• gli elementi necessari dell'interpretazione economica e sociale del territorio e delle sue trasformazioni;
• i metodi, le tecniche e gli strumenti di analisi quali-quantitativa e del trattamento dell'informazione territoriale e ambientale;
• i fondamenti di geomorfologia, geologia ed ecologia per l'analisi e la valutazione ambientale;
• le teorie, tecniche e strumenti fondamentali della pianificazione, progettazione e programmazione urbanistica e territoriale e di settore (mobilità e trasporti, paesaggio), anche con riferimento a standard e procedure dell'Unione Europea;
• la comprensione e la consapevolezza dei processi di pianificazione e più in generale dell'azione pubblica;
• la capacità di interagire efficacemente con saperi diversi ed esperti di settore durante i processi di pianificazione e di attuazione di piani, programmi e politiche territoriali;
• gli standard professionali di comunicazione e rappresentazione;
• lo sviluppo di capacità auto-organizzative e relazionali.
Articolazione e organizzazione delle attività formative e dei modi della loro attuazione
Le attività formative sono distinte in corsi monografici, corsi integrati, Laboratori, attività di tirocinio e prova finale. L'articolazione del corso di studi valorizza la forma seminariale (come elemento peculiare di apprendimento) anche nel caso della didattica frontale, una connessione significativa tra i corsi, e tra i corsi e i Laboratori. I Laboratori sono organizzati dando un rilievo molto forte alle capacità auto-organizzative degli studenti posti di fronte ad un problema, e consistono in lezioni strumentali e mirate all'attività, in conferenze-consulenze nelle quali si simula la situazione professionale nella quale il pianificatore dialoga con altri saperi e competenze, in attività tutorate, verifiche intermedie, comunicazioni ed esposizioni pubbliche.
Il primo anno introduce lo studente al senso della disciplina e della professione, ai suoi fondamenti, alla sua legittimità e rilevanza sociale, alle sue pratiche. Attraverso un percorso articolato tra urbanistica e pianificazione del territorio, diritto ed economia politica, lo studente viene messo a contatto con le questioni, i fondamenti, il senso dell'azione pubblica, in generale, e con le questioni del governo del territorio in modo specifico. Questo sfondo introduttivo, rigorosamente articolato, costituisce il quadro delle attività di Laboratorio, nel quale lo studente, a partire da queste riflessioni sul senso della disciplina, della professione e dell'azione pubblica più in generale, viene accompagnato in una esperienza di lettura di un territorio (condizioni, meccanismi, regole di produzione materiale di un territorio e delle sue trasformazioni). Nel lavoro sul campo, lo studente applica, inoltre, le tecniche utili per tali operazioni, sia dal punto di vista delle tecniche dell'analisi territoriale che degli strumenti (tecnologicamente avanzati) di descrizione, comunicazione e rappresentazione.
La coerenza interna del primo anno ruota intorno alla nozione di azione pubblica (per la città e il territorio) come fuoco della professione e come modalità distintiva dell'approccio "di pianificazione" alla lettura del territorio.
Nel secondo anno lo studente acquisisce le conoscenze economiche, sociali ed ambientali necessarie per l'interpretazione delle trasformazioni urbane e territoriali e per l'intervento. L'offerta didattica include corsi di economia e sociologia della città e del territorio, di metodi quantitativi per l'analisi territoriale, e di fondamenti di ecologia e scienze della terra orientate all'analisi e alla valutazione ambientale e alla pianificazione del territorio.
I contenuti dei corsi e i nessi tra gli stessi sono coerenti con gli obiettivi formativi precedentemente enunciati e sono declinati operativamente nel Laboratorio d'anno, che consente allo studente un'esperienza di progettazione urbana e di politiche nella tradizione consolidata dell' "intervento per area".
Il terzo anno si concentra sulle forme dell'intervento, nel campo dei trasporti e della mobilità ed in quelli dell'ambiente e del paesaggio. Viene, inoltre, fornito un quadro più avanzato delle teorie, metodi e strumenti della pianificazione del territorio, anche con riferimento agli standard professionali europei. Il Laboratorio di pianificazione del territorio, si concentra sul tema delle interdipendenze, sul loro riconoscimento e trattamento con il fine di produrre scenari evolutivi, schemi di assetto territoriale, e azioni conseguenti.
Il regolamento didattico del corso di studio e l'offerta formativa saranno tali da consentire agli studenti che lo vogliono di seguire percorsi formativi nei quali sia presente un'adeguata quantità di crediti in settori affini e integrativi che non sono già caratterizzanti.
Conoscenze e capacità di comprensione
La conoscenza e capacità di comprensione include obiettivi di acquisizione critica delle conoscenze di base e di temi innovativi e di frontiera (ad esempio, riguardo alle tecnologie informatiche avanzate per la gestione del territorio, ai temi di economia immobiliare per quanto rilevanti nelle operazioni di pianificazione urbana, alle politiche della pianificazione e programmazione dell'Unione Europea, ecc.). Tale obiettivo viene raggiunto tramite:
• una selezione strategica dei contenuti dei corsi, resi coerenti agli obiettivi generali;
• una razionalizzazione delle bibliografie, secondo criteri condivisi di rilevanza ed autorevolezza scientifica e disciplinare;
• un modello didattico che evidenzi la connessione tra i contenuti di corsi diversi (e l'integrazione di corsi con contenuti e finalità affini), in modo da stimolare la capacità di comprensione di fenomeni complessi;
• forme seminariali, laboratoriali e monografiche di riflessione su testi, pratiche ed esperienze, tali da consentire lo studio e la comprensione in profondità di elementi essenziali per la formazione;
• frequente interazione studente-docente come strategia di monitoraggio e valutazione del processo di apprendimento.
• una selezione strategica dei contenuti dei corsi, resi coerenti agli obiettivi generali;
• una razionalizzazione delle bibliografie, secondo criteri condivisi di rilevanza ed autorevolezza scientifica e disciplinare;
• un modello didattico che evidenzi la connessione tra i contenuti di corsi diversi (e l'integrazione di corsi con contenuti e finalità affini), in modo da stimolare la capacità di comprensione di fenomeni complessi;
• forme seminariali, laboratoriali e monografiche di riflessione su testi, pratiche ed esperienze, tali da consentire lo studio e la comprensione in profondità di elementi essenziali per la formazione;
• frequente interazione studente-docente come strategia di monitoraggio e valutazione del processo di apprendimento.
Capacità di applicare conoscenze e comprensione
La capacità di applicare conoscenza e comprensione, cioè di connettere conoscenze pertinenti, rilevanti ed adeguate all'azione (urbanistica, di pianificazione) è sviluppata:
• attraverso la capacità di relazionare campi diversi di teorie e modelli di interpretazione dei fenomeni urbani e territoriali (come elementi necessari per l'acquisizione critica di un bagaglio interdisciplinare di idee e argomentazioni da mettere al lavoro nelle situazioni professionali concrete);
• lo sviluppo di capacità creative e progettuali di invenzione di nessi e soluzioni, attraverso il lavoro sul campo, e la capacità di giustificare le soluzioni sulla base di argomentazioni plausibili e pertinenti.
Queste capacità sono sviluppate soprattutto negli ambiti laboratoriali (a complessità crescente) che sono previsti per ogni anno, e che costituiscono circa un terzo del totale dei crediti. Tali Laboratori (di progettazione e pianificazione) costituiscono dei contesti di apprendimento e di sintesi, nei quali le conoscenze teoriche vengono sperimentate in relazione a situazioni e problemi concreti con il contributo di docenti con varie competenze, stimolando in tal modo le capacità creative ed analitiche ed i loro nessi.
• attraverso la capacità di relazionare campi diversi di teorie e modelli di interpretazione dei fenomeni urbani e territoriali (come elementi necessari per l'acquisizione critica di un bagaglio interdisciplinare di idee e argomentazioni da mettere al lavoro nelle situazioni professionali concrete);
• lo sviluppo di capacità creative e progettuali di invenzione di nessi e soluzioni, attraverso il lavoro sul campo, e la capacità di giustificare le soluzioni sulla base di argomentazioni plausibili e pertinenti.
Queste capacità sono sviluppate soprattutto negli ambiti laboratoriali (a complessità crescente) che sono previsti per ogni anno, e che costituiscono circa un terzo del totale dei crediti. Tali Laboratori (di progettazione e pianificazione) costituiscono dei contesti di apprendimento e di sintesi, nei quali le conoscenze teoriche vengono sperimentate in relazione a situazioni e problemi concreti con il contributo di docenti con varie competenze, stimolando in tal modo le capacità creative ed analitiche ed i loro nessi.
Autonomia di giudizi
L'autonomia di giudizio viene ritenuta particolarmente rilevante, anche e soprattutto in relazione alla "responsabilità civile" che connota la professione, e che costituisce uno dei riferimenti formativi. La capacità di giudizio autonomo sui temi dell'intervento di pianificazione (che riguarda temi economico-sociali, urbanistici, ambientali, etici e morali) viene sviluppata:
• nei corsi frontali, nei quali vengono svolte e discusse le teorie e le argomentazioni, di varie discipline, e le loro connessioni, sulle quali si può fondare la formazione del giudizio. In particolare, il consistente corso integrato del primo anno sui fondamenti dell'urbanistica e della pianificazione del territorio ha lo scopo di introdurre lo studente al senso della disciplina e della professione, ai valori e pratiche di riferimento, alla posizione politica e sociale della professione nella società, ecc., come elementi in grado di articolare il senso della responsabilità del professionista e della capacità di giudizio autonomo sui fatti e i problemi;
• in modo particolare nei percorsi laboratoriali, nei quali, in connessione con la didattica frontale, viene richiesto agli studenti capacità di auto-organizzazione e capacità di rendere conto delle azioni di progetto sulla base di argomentazioni e giustificazioni plausibili, fondate e convincenti. In queste attività, lo studente non è solo portato a connettere i contenuti degli insegnamenti al lavoro sul campo, ma a maturare la sensibilità politico-culturale tipica della professione interagendo in modo significativo con il "mondo esterno".
• nei corsi frontali, nei quali vengono svolte e discusse le teorie e le argomentazioni, di varie discipline, e le loro connessioni, sulle quali si può fondare la formazione del giudizio. In particolare, il consistente corso integrato del primo anno sui fondamenti dell'urbanistica e della pianificazione del territorio ha lo scopo di introdurre lo studente al senso della disciplina e della professione, ai valori e pratiche di riferimento, alla posizione politica e sociale della professione nella società, ecc., come elementi in grado di articolare il senso della responsabilità del professionista e della capacità di giudizio autonomo sui fatti e i problemi;
• in modo particolare nei percorsi laboratoriali, nei quali, in connessione con la didattica frontale, viene richiesto agli studenti capacità di auto-organizzazione e capacità di rendere conto delle azioni di progetto sulla base di argomentazioni e giustificazioni plausibili, fondate e convincenti. In queste attività, lo studente non è solo portato a connettere i contenuti degli insegnamenti al lavoro sul campo, ma a maturare la sensibilità politico-culturale tipica della professione interagendo in modo significativo con il "mondo esterno".
Abilità comunicative
Le abilità comunicative sono sviluppate tramite corsi ad hoc (lingua inglese ed italiano tecnico e professionale), ma soprattutto attraverso la sperimentazione concreta (con verifica del grado di apprendimento), in contesti seminariali e laboratoriali, di forme diverse di comunicazione, sia visiva (cartografia, fotografia, disegno, ecc.) che testuale(come scrivere rapporti di ricerca, relazioni)e verbale (come parlare in pubblico).
Capacità di apprendimento
La capacità di apprendimento è l'esito di un'impostazione che insegna ad "apprendere ad apprendere". Questa impostazione didattica è centrata sulle responsabilità individuali (nella scelta di condotte e strategie), sull'auto-organizzazione, sul lavoro di squadra (come carattere tipico della professione), sul metodo e la logica dello studio, della ricerca e del lavoro sul campo, sulla valutazione del lavoro svolto. In modo particolare, questi elementi sono presenti nella didattica laboratoriale, e nella rilevanza attribuita alle forme auto-organizzate (ancorché rigorosamente monitorate) di lavoro degli studenti.