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  1. Corsi

SCIENZE DELL'ARCHITETTURA - CLASA

corso
Tipo Corso:
Laurea
Durata (anni):
3
  • Programma E Obiettivi
  • Professioni

Programma E Obiettivi

Obiettivi

Gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea rispondono ad una duplice esigenza:
- dotare l'allievo di conoscenze culturali, metodologiche e tecniche congruenti alla figura professionale dell'architetto junior, secondo requisiti e prestazioni previste dall'ordinamento professionale;
- dotare l'allievo di cognizioni fondative, metodologiche culturali e tecniche, necessarie per il proseguimento degli studi nel biennio di laurea magistrale.
Il corso di laurea persegue una didattica del progetto fondata sulla trasmissione dei fondamenti relativi ai diversi saperi che concorrono al progetto di architettura: storia, rappresentazione (geometria-disegno-rilievo), costruzione (strutture e tecnologia), controllo ambientale (fisica tecnica-impianti), urbanistica, nonché sulla trasmissione di metodologie operative relative ai diversi casi di intervento progettuale, dalla nuova edificazione al restauro dell'esistente, alle trasformazioni dell'ambiente urbano.
In particolare il corso di laurea persegue una fattiva integrazione tra i saperi tecnico-scientifici (strutture-tecnologia) e la cultura della forma, tipica e propria di una didattica del progetto di architettura, affrontando una questione (irrisolta) che ha attraversato l'intera storia delle facoltà di architettura. Il nuovo ordinamento si propone una rinnovata impostazione della didattica progettuale, finalizzata a superare gli effetti negativi della separazione tra cultura della tecnica e cultura della forma, tra competenze operative e cognizioni teoriche-critiche-storiche, da intendere come assolutamente interagenti nella formazione del progettista-architetto.
In questa logica all'interno dell'ambito "discipline matematiche per l'architettura" si è inteso dare un maggior sviluppo alle conoscenze legate alle geometrie a supporto delle pratiche della rappresentazione ed in riferimento ai comportamenti statici, rispetto alle strategie formative tradizionali maggiormente legate alle formalizzazioni del calcolo analitico.
Il percorso formativo si articola in corsi monodisciplinari e prevede inoltre forme organizzative della didattica più compatte e coordinate (con elevato numero di cfu e prova unica), intese come raggruppamenti di insegnamenti affini congruenti all'impostazione e alle finalità formative suddette:
- moduli coordinati: prevedono un'impostazione coordinata dei contenuti didattici sia come trattazione teorica delle discipline nelle lezioni frontali sia come esercizi applicativi, così da rendere significativa la prova unica; in particolare: il modulo coordinato di rappresentazione (primo e secondo anno) ha come obiettivo didattico consolidare un nucleo disciplinare nelle sue diverse articolazioni, sia analitico-conoscitive (il rilievo come conoscenza dell'architettura) che operative (il disegno di progetto); il modulo coordinato di costruzione (primo anno) ha come obiettivo l'acquisizione dei fondamenti dei saperi costruttivi secondo il particolare profilo formativo del progettista-architetto, ovvero trasmettere cognizioni teorico-operative necessarie all'impostazione costruttiva del progetto di architettura (caratteristiche dei materiali e principi statici).
- laboratori integrati di progettazione (primo e secondo anno): prevedono l'integrazione di progettazione architettonica con altri insegnamenti (primo anno: caratteri tipologici, secondo anno: tecnica delle costruzioni e sistemi costruttivi), così da caratterizzare i laboratori stessi secondo particolari aspetti tecnico-teorici al fine di renderne significativa la successione nel percorso formativo; i laboratori di progettazione del terzo anno hanno carattere monotematico (restauro, urbanistica, progettazione architettonica e urbana), obiettivo formativo è l'apprendimento-applicazione di metodologie e cognizioni relative alle diverse casistiche di intervento indicate nel titolo di ogni laboratorio.
Viene confermata l'offerta dei corsi intensivi (workshop), una delle innovazioni didattiche programmate in forma sperimentale di laboratorio progettuale intensivo svolto interamente in aula. Con i corsi intensivi, previsti alla fine del secondo semestre di ogni anno accademico, si offre allo studente la possibilità di compiere un'esperienza di progettazione concentrata nel tempo e fortemente mirata rispetto agli obiettivi formativi di approfondimento. Per i corsi intensivi è prevista la partecipazione anche di docenti esterni, provenienti da altre scuole nazionali e internazionali, coinvolgendo inoltre figure di progettisti di grande caratura provenienti dal mondo delle professioni. I workshop si svolgono a tempo pieno nell'arco di più settimane e si concludono con un'esposizione pubblica degli elaborati svolti. Durante tutto il periodo vengono promossi cicli di conferenze che vedono la partecipazione dei docenti e degli studenti impegnati.

Conoscenze e capacità di comprensione

La conoscenza e la capacità di comprensione è intesa come acquisizione di
di cognizioni adeguate ad interpretare le tematiche complesse relative alla trasformazione progettuale dell'ambiente costruito, fenomeni in atto e modi di intervento
Tale obiettivo è perseguito attraverso scelte che caratterizzano il percorso formativo:
- Il percorso formativo istituisce una didattica progettuale fondata sulla conoscenza delle discipline che concorrono al progetto, tra fondamenti teorici e articolazioni tematiche-operative;
- la collocazione dei corsi monografici (teorici) nel percorso formativo induce una rinnovata trattazione dei contenuti disciplinari al fine di renderli congruenti alla generale strategia didattica;
- la compattazione di più discipline in forme didattiche coordinate (moduli coordinati) consente di trasmettere sia i fondamenti delle discipline che le loro articolazioni-interazioni;
- la connessione organica tra funzioni finalizzate alla trasmissione di conoscenze (corsi monografici-moduli coordinati) e funzioni finalizzate alla applicazione progettuale (corsi laboratoriali) ha rilievo determinante nello svolgimento del percorso formativo, intendendo i corsi laboratoriali come ulteriore momento di riflessione e approfondimento delle conoscenze acquisite, (anche in forma di confronto collettivo: seminari e altro), per una compiuta comprensione-valutazione delle differenziate casistiche di intervento (analisi e progetto).

Capacità di applicare conoscenze e comprensione

La capacità di applicare conoscenze e comprensione è intesa come capacità di svolgere in senso operativo i fondamenti e le interazioni tra i diversi saperi concorrenti al progetto, secondo modalità relative a temi e contenuti di intervento nonché alle fasi di sviluppo del progetto stesso, dall'ideazione alla definizione costruttiva.
Tale obiettivo trova riscontro nell'articolazione dei laboratori di progettazione:
- I laboratori integrati (primo e secondo anno) sono catterizzati dall'integrazione tra progettazione architettonica e altri insegnamenti: caratteri tipologici degli edifici (primo anno), tecnologia e meccanica strutturale (secondo anno). L'integrazione è funzionale a caratterizzare ciascun laboratorio secondo particolari aspetti del procedimento progettuale, ricomponendo acquisizione conoscitiva e applicazione;
- I laboratori progettuali del terzo anno (progettazione urbanistica, progettazione architettonica, restauro) hanno invece una caratterizzazione tematica, relativa alla dimensione dell'intervento (ad es. il manufatto o la parte di città) e alle tecniche di intervento (ad es. la costruzione ex novo o il riuso-ripristino di fabbriche esistenti).
Filo conduttore di ogni funzione applicativa (laboratoriale) è ricomporre la separatezza tra i saperi della forma e i saperi della costruzione o dell'integrazione ambientale: ricomporre lo iato tra conoscere-immaginare e progettare-costruire, ricollocando la cultura dell'architetto all'incrocio tra immaginario e necessità.
Particolare ruolo svolgono i workshop in questa strategia formativa offrendo agli studenti un'esperienza laboratoriale intensiva; lo svolgimento dei workshop prevede un impegno continuativo che vede compresenti nello stesso luogo e nello stesso tempo decine di atelier la cui direzione didattica è affidata a docenti provenienti anche da altre scuole e da altre nazioni. Un altro elemento di interesse è rappresentato dalla compresenza nello stesso laboratorio di studenti del I del II e del III anno al fine di favorire forme di apprendimento "orizzontali". Infine l'esperienza prevede una esposizione degli elaborati attraverso un allestimento che risulta essere parte integrante della formula didattica.

Autonomia di giudizi

L'autonomia di giudizio è obiettivo centrale del percorso formativo, sostanzialmente orientato a dotare l'allievo di una consapevolezza tecnica (la "coscienza tecnica della forma architettonica") e di una consapevolezza civile a fronte della complessità del progetto contemporaneo in termini di domande, bisogni, necessità.
I risultati formativi attesi (e in particolare l'autonomia di giudizio) trovano fondamento in un percorso formativo entro cui l'autonomia disciplinare (la cultura e le tecniche dell'architettura) non è mai disgiunta da una valutazione-comprensione dei processi storico-materiali con cui la disciplina dell'architettura si misura, sia nell'elaborazione intellettuale che nella prassi operativa.
Questo difficile filo rosso guida la didattica progettuale, come contenuti e collocazione dei corsi laboratoriali di progettazione (laboratori integrati e laboratori tematici) e dei corsi teorici, sia monodisciplinari che pluridisciplinari (moduli coordinati).

Abilità comunicative

La capacità di comunicare idee, soluzioni, etc. a interlocutori specialisti e non specialisti (necessaria nello svolgimento dell'attività di architetto) è un obiettivo dipendente dalla formazione intellettuale oltre che dalla preparazione tecnica.
In particolare il rafforzamento dell'area disciplinare della rappresentazione (modulo coordinato al primo e al secondo anno) è funzionale a trasmettere la capacità di adibire il disegno (nelle sue forme più diverse) a strumento di comunicazione non solo di contenuti tecnici ma anche di idee e intenti che guidano l'elaborazione progettuale.
In termini più diretti, agisce l'istituzione di un corso di lingua straniera (inglese) come ampliamento della capacità comunicativa (e della cultura che tale capacità sostiene) e la sperimentazione in sede didattica (ad es. i seminari) di diverse forme comunicative, dall'esposizione verbale del progetto alla stesura di relazioni scritte.

Capacità di apprendimento

La capacità di apprendimento è un obiettivo intrinseco all'impostazione didattica: è acquisire la capacità di apprendere dalle esperienze svolte entro il percorso formativo, sia come accumulazione individuale che come confronto collettivo; è acquisire la capacità di frequentare con alto grado di autonomia e attitudini critiche, i livelli di studio successivi, dalla laurea magistrale ai master di primo livello, ma soprattutto è la capacità di "imparare ad imparare" in ogni occasione, sia interna sia (soprattutto) esterna alla scuola.

Requisiti di accesso

Le conoscenze richieste sono legate al possesso di un diploma di scuola secondaria o di titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto idoneo.
Nella sostanza le conoscenze necessarie possono essere indicate (soprattutto) in una buona conoscenza della storia dell’architettura e della città come espressioni particolari della cultura materiale e dell’immaginario che intride le stagioni della vita civile, in parallelo ad altre forme (espressive, dalla letteratura al cinema, e all’evoluzione delle concezioni scientifiche).
Accanto a questo è necessario acquisire la predisposizione ad intendere l’elaborazione grafica come espressione di un proprio pensiero, sia attraverso tecniche tradizionali che attraverso tecniche digitali, bidimensionali e tridimensionali.
Il corso di studi è soggetto a programmazione nazionale: modalità e contenuti della prova di ammissione sono determinati annualmente con decreto ministriale.
Nel caso di carenze accertate della personale preparazione, il corso di studi prevede modalità di supporto attraverso moduli di riallineamento, che si svolgeranno in forma propedeutica rispetto ai corsi, nell’ambito delle conoscenze matematiche, di geometria, di storia, di rappresentazione e della lingua inglese.

Esame finale

La prova finale intende essere una verifica del livello formativo dello studente, sia in previsione di uno sbocco professionale che in funzione di un proseguimento degli studi.
Consiste nella discussione di un portfolio messo a punto dallo studente stesso in cui sono raccolte in sequenza logica le esperienze più significative sostenute nei tre anni di corso, con particolare riferimento alle prove progettuali.
Il portfolio curriculare è integrato da un approfondimento relativo (preferibilmente) agli elaborati svolti in uno dei laboratori progettuali del terzo anno, a scelta dello studente: questo al fine di consentire allo studente stesso di esprimere un primo orientamento in funzione degli indirizzi della laurea magistrale o dell’interesse per una particolare area dell’attività professionale.
Al tempo stesso la prova di laurea è intesa come verifica di autonomia di giudizio e capacità comunicativa, ovvero capacità di istituire (e comunicare) connessioni logiche tra conoscenze-competenze e scelte progettuali riferite ai casi di intervento affrontati.
Al fine di agevolare la preparazione degli elaborati di prova finale (ed evitare ritardi o indebiti prolungamenti) la messa a punto degli elaborati è guidata e assistita da docenti all’interno delle strutture laboratoriali già esistenti.

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